UNIQUE FEATURES

Un sulfurea alcalina. La componente Sulfurea molto raramente si associa a un pH alto (alcalino), in questo caso invece queste due caratteristiche chimiche si associano, rendendo la sorgente BAD PEDRACES un’acqua rara e preziosa.

Indicazioni preliminari di carattere medico/terapeutico/nutraceutico dell’acqua di Bad Pedraces.

Azione sul sistema neurovegetativo.
Le acque Sulfuree stimolano il sistema nervoso parasimpatico. Il risultato è una cospicua vasodilatazione capillare con aumento della permeabilità vasale (evidente soprattutto a livello polmonare) riduzione della pressione arteriosa sistemica, bradipnea e bradicardia.

Azione sul fegato.
I composti dello zolfo vengono metabolizzati ed utilizzati a livello epatico. È stato dimostrato che le acque Sulfuree sono in grado di proteggere la cellula epatica dalla degenerazione grassa indotta da tetracloruro di carbonio, arsenico, fosforo e dalla necrosi indotta dal fenolo. Esiste anche un'azione delle acque Sulfuree sul metabolismo protidico evidenziata dalla riduzione dell'azotemia. Si è osservato inoltre un miglioramento dei quadri disprotidemici ed un aumento dell'attività protrombinica. Riguardo il metabolismo glucidico osserviamo un aumento del glicogeno epatico e riduzione della glicemia. In sintesi, l’azione che le acque Sulfuree imprimono è uno stimolo al trofismo ed all'attività delle cellule epatiche. Inoltre, lo zolfo è componente essenziale del glucagone, elemento fondamentale per la disintossicazione diretta della cellula epatica. In ogni caso alla base delle azioni sul metabolismo probabilmente c’è la stimolazione vagale in quanto la vagotomia e la somministrazione di atropina sono in grado di annullarle.

Azione sulla muscolatura liscia e sulla secrezione digestiva.
Soprattutto per la stimolazione parasimpatica le acque Sulfuree possono da un lato indurre broncocostrizione, dall’altro aumentare la motilità intestinale, la secrezione gastrica, la coleresi e la motilità delle vie biliari. 

Azione sulle mucose e sul muco.
L'H2S provoca intensa vasodilatazione con aumento della pervietà capillare nella sottomucosa. A livello polmonare si genera un edema che, interessando la mucosa, ne provoca l'esfoliazione e la conseguente rigenerazione dell'epitelio. Contemporaneamente, per le azioni fluidificanti specifiche ed aspecifiche, si ha un aumento dell'escreato.

La stimolazione vagale comporta un aumento della secrezione sierosa bronchiale. 

Tuttavia, esiste un'attività mucolitica più diretta: l'H2S riduce i ponti disulfurici delle mucoproteine fibrillari scomponendo le fibre mucoproteiche.

Azione sull'apparato locomotore.
Le acque Sulfuree esercitano a livello delle strutture para e periarticolari numerose azioni.

Nelle patologie articolari croniche è documentata una perdita del 30% circa di zolfo legata ad una diminuzione dell'acido condroitinsolforico nelle cartilagini. Essendo provato l'organo-tropismo per le cartilagini dell'H2S somministrato con metodiche crenoterapiche (bagno/fango) si può supporre che l'utilizzo di acque Sulfuree agisca come terapia integrativa.

È ipotizzato anche che lo zolfo agisca come oligoelemento attivando processi enzimatici che possono rendere ragione degli effetti terapeutici delle acque Sulfuree sulle cartilagini articolari. Da molti prospettata ma poco studiata è l'azione di inibizione che le acque Sulfuree esercitano sui processi fibrotici. In vitro l'H2S è in grado di attivare le collagenasi, enzimi che aggrediscono le fibre di collagene e le rendono digeribili da parte delle proteasi. Un sistema di attivatori ed inibitori controlla il processo di aggregazione delle fibre collagene. Diverse patologie che interessano il tessuto connettivo comportano una alterazione dell'equilibrio con risultati che possono essere destruenti o evolventi in fibrosi. Per tali considerazioni numerosi autori ritengono che la crenoterapia sulfurea sia in grado di "attenuare le reazioni connettivali eccessive" contrastando processi fibrotico cicatriziali abnormi.

Azioni sulla cute.
A livello cutaneo le acque Sulfuree esercitano essenzialmente azioni plastiche ed antiseborroiche. È noto che a pH cutaneo acido l'H2S stimoli la proliferazione dello strato spinoso esercitando una azione cheratoplastica.

Sullo strato corneo lo zolfo possiede proprietà esfolianti e cheratolitiche, accentuate in ambiente alcalino quando l'elemento si trova soprattutto sotto forma di SH-. Il bisolfuro è infatti in grado di ridurre, e quindi di scindere, i ponti disulfuro della cistina liberando le due molecole di cisteina.
Anche parte dell'azione antiseborroica sembra legata a questo meccanismo che sarebbe in grado di contrastare il processo di differenziazione delle cellule sebacee. L'azione antiseborroica è legata anche alle proprietà esfolianti e detergenti, in quanto nello strato corneo si raccoglie una grande quantità di lipidi, nonché antimicrobiche.

Azione antisettica.
Le proprietà batteriostatiche ed antimicotiche dell'H2S sembrano riconducibili al potere riducente. L'acido solfidrico tende ad ossidarsi con formazione di solfati e zolfo allo stato nascente sottraendo ossigeno ai microorganismi. Probabilmente l'azione germicida è da attribuire alla formazione di acido pentationico da parte di alcuni batteri e/o processi enzimatici.